venerdì 29 luglio 2016

Modi di abitare | Una riflessione sullo spazio

la casetta ideale? :)
La tv la accendo poco, soprattutto in quest'estate piena di cose da fare all'aperto. 
Quando però mi capita (e di solito succede quando la montagna di abiti che vanno proprio stirati mi chiama a gran voce!) accendo la televisione e cerco quei programmi sugli americani che fanno/sfanno/comprano/vendono case: quanto mi diverto! Soprattutto mi diverto a cercare di capire le loro abitudini di vita, a vedere le case in cui vivono, così diverse dalle nostre, con spazi di vita a cui non siamo abituati, con mobili che noi (io?) giudichiamo vecchi e brutti e che a loro sembrano... 
wow! amazing!
A quanto pare non sono l'unica a cui piace indagare sui modi di vivere altrui... Qualche giorno fa, a casa della vicina alle prese col pancione e con l'operazione "caffè shakerato", mi è capitato di vedere una coppia molto americana, due ragazzoni marito e moglie (sai quelle belle facce americane?), con bambina appena nata e cagnona al seguito, che cercavano "una casa più grande", visto che ora c'era la piccola e lo spazio non bastava.

Già, solo 220 mq, con un giardino in cui crescono anche le more, con lo spazio barbecue e il grande tavolo per i pranzi all'aperto sotto la veranda, il tutto per tre persone e un cane, in effetti sono un po' pochini, vero?... :)

Bene, i due ragazzi dell'agenzia si sono divisi i compiti: uno li avrebbe aiutati a vendere la loro casa, l'altro si sarebbe dato da fare per cercarne una adatta alle loro esigenze.

E qui partono le argute osservazioni antropologiche, mie e della vicina:
  • come si può vivere in quel gran caos?
  • e quel giardino che sembra il bosco nato intorno alla Bella Addormentata, è una precisa scelta oppure...?
  • e se non riescono a gestire una casa così, perché vogliono una casa addirittura più grande???
Per riuscire a vendere la loro casa, la prima cosa da fare era quella di dare una gran sistemata a tutto quanto: dal giardino agli arredi, agli spazi da rivisitare, agli oggetti da togliere e ai tocchi da aggiungere. E il ragazzo ha fatto davvero un gran lavoro: a fine operazione la casa sembrava davvero un'altra, ancora più grande di quei 220 mq, luminosa, accogliente & so on.  Mi chiedo perché alla fine i due non abbiano deciso semplicemente di tenersi quella, con tutte le sistemazioni del caso, con la stanza in più creata dal divisorio in legno e la luce e...

Senza mettersi a ragionare sulla casa che poi hanno trovato, ancora più bella, ancora più spaziosa, con stanze enormi e parecchio dispersive, con un giardino e una piscina in cui sparire, quello su cui vorrei rimanere a meditare è il perché si cerchino spazi sempre più grandi con la scusa che nei nostri non ci entriamo più, quando in realtà quello di cui abbiamo davvero bisogno è molto meno. Quando in realtà il problema siamo spesso noi che non riusciamo a gestirli, quegli spazi, a farli nostri e a ridurre gli oggetti, le cose, la paccottiglia e i pezzi inutili che purtroppo siamo capaci di accumulare nelle nostre vite.

Guardandomi in giro, osservando il disordine che sa di casa vissuta in questi giorni (sì, lo so, è solo una scusa!), la domanda che mi assilla è: di quanto spazio abbiamo davvero bisogno?


"È ormai chiaro che spendere più del necessario, possedere più del necessario, non garantisce la felicità: nemmeno nel paese dell'abbondanza.
E se decidessimo invece di trasferirci nel "paese dell'abbastanza"? Quale direzione prenderebbe la nostra vita, se cominciassimo a resistere alla tentazione di avere di più e ci facessimo bastare quel che possediamo?" [cito dall'articolo di minimoblog, qui]

Forse dovremmo solo imparare a lasciare qualcosa, ecco. Forse dovremmo imparare che less is more e che in ambienti anche più piccoli, ma mantenuti nel modo giusto, senza manie di accumulo, saremmo tutti più felici e meno soffocati.

Da un po' di tempo sento l'esigenza di ridurre, di ridurre soprattutto le cose intorno a me: ho iniziato a farlo senza leggere né documentarmi in giro, l'ho sentita come esigenza del mio spirito, prima di tutto. E da quando ho iniziato a togliere invece che aggiungere devo ammettere che tante piccole cose sono migliorate, a partire dalla disponibilità di tempo da spendere in cose piacevoli anziché nel riordinare. 
Ora che sto mettendo nero su bianco tanti punti e sto cercando di approfondire meglio questa questione dell'Abitare, ho anche iniziato a documentarmi e a cercare letture e spunti che mi aiutino a focalizzare.

Consigli di lettura

Se avete voglia di approfondire con me, potete partire da qui: Dall'abbondanza all'abbastanza.
E qui trovate un elenco piuttosto ricco di letture da approfondire: minimo è stata per me un validissimo punto di partenza per personali riflessioni sul tema, provate a leggerla, ne guadagnerete di sicuro in serenità!
Prossimamente troveremo qui, nella stanza delle letture, alcuni libri che mi hanno aiutato a fare ordine su questo tema. Magari possono aiutare anche voi, chissà! :)

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