giovedì 21 aprile 2016

Una casa a modo mio, in un Mondo Nuovo - Capitolo 2: la burocrazia

Torniamo oggi con il racconto dell'avventura di Francesca, parleremo di burocrazia e delle difficoltà incontrate nella prima fase del progetto.
Buona lettura e... non demordete: sappiamo già che ci sarà un lieto fine! ;)

Secondo passo: la burocrazia
Dopo aver visto tanti terreni differenti e aver finalmente trovato quello giusto, eravamo solo all'inizio.Una volta comunicato all'agenzia che eravamo interessati all'acquisto del terreno abbiamo fatto la nostra proposta di acquisto al venditore. Trattandosi di terreno agricolo, c'era da espletare la pratica della "prelazione agraria"dopo che il venditore aveva accettato la nostra proposta: prima di poter effettivamente acquistare un terreno agricolo bisogna avvisare i confinanti coltivatori diretti che il terreno sta per essere acquistato a quella determinata cifra. I confinanti ricevono questa comunicazione e possono decidere se essere loro ad acquistare: hanno infatti la precedenza in quanto coltivatori diretti e in quanto confinanti (questo per evitare il più possibile la frammentazione dei terreni). L'agenzia ha inviato le raccomandate e abbiamo aspettato 30 giorni sperando che nessuno fosse interessato a quello che noi già chiamavano 'il nostro terreno'.
Così è stato e siamo potuti andare avanti con l'acquisto.Ma non era ancora finita: per poter costruire su un terreno agricolo è necessario essere coltivatori diretti o imprenditori agricoli ed è stato così che ho effettuato anche tutta la burocrazia presso Inps e Camera di Commercio per diventare un coltivatore diretto.Nel frattempo ci stavamo guardando intorno per trovare la ditta che avrebbe costruito la nostra nuova casa della quale stavamo mettendo a punto il progetto. Era bello andare sul terreno e mettere picchetti per immaginare la posizione della nostra futura casa...

Ricordo ancora la data in cui finalmente ci siamo seduti dal notaio e abbiamo firmato l'atto di acquisto: era il 30 maggio del 2012, cinque mesi dopo la prima, folgorante, visita al terreno.Usciti dallo studio del notaio nella nuova veste di proprietari terrieri, era giunto il momento di affrontare una nuova burocrazia, quella del comune e del genio civile per l'approvazione del progetto della casa.Anche questa è stata una lunga avventura: abbiamo impiegato nove mesi per avere la concessione edilizia, tant'è che la chiamiamo affettuosamente "il nostro terzo figlio". Consegni il progetto e ti vengono richieste, con calma, modifiche e integrazioni:
"la relazione del geologo c'è? Le fondazioni della casa vanno progettate a seconda del tipo di terreno su cui si costruisce. E la relazione dell'agronomo c'è? Se costruite su un terreno agricolo è perché siete agricoltori, quindi vi serve l'agronomo che vi faccia un piano colturale."
Porti tutti i documenti e si accorgono che ne manca un altro, per ottenere quello ne serve uno senza il quale la catena si interrompe, passi da un ufficio all'altro come una trottola... ma alla fine esci vittorioso sbandierando la tua concessione edilizia come un trofeo!
Eravamo ufficialmente autorizzati a cominciare i lavori, ma di questo parleremo nella prossima puntata... :) 

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