giovedì 7 aprile 2016

Una casa a modo mio, in un Mondo Nuovo - Capitolo 1: come è nato il progetto

Cominciamo oggi una nuova rubrica: Una casa a modo mio, in un Mondo Nuovo. (Troverete tutti i post della rubrica qui)

Parlerà Francesca, che avete già conosciuto qui: ci racconterà l'avventura dell'andare a vivere in campagna un passo alla volta, partendo da come è nata l'idea fino ad arrivare a come la sua famiglia ha affrontato le varie tappe della ricerca del luogo e della costruzione di un sogno.
Sarà un appuntamento interessante e potrà aiutare chi come Francesca e la sua famiglia ha voglia di cambiare aria e magari anche vita... ;)


Cosa vedo dal giardino
Come è nato il progetto
Un’estate mio marito ed io abbiamo cominciato a parlare di come sarebbe stato bello trasferirci a vivere in campagna. Immaginavamo una casa immersa nel verde, isolata, autonoma dal punto di vista energetico e con un terreno intorno da sfruttare per diventare autonomi anche dal punto di vista alimentare. Mio marito è appassionato di energia alternativa, quindi immaginava un impianto fotovoltaico per avere corrente elettrica dal sole, pannelli solari termici per avere acqua calda sempre grazie al sole - perché no anche una pala eolica per sfruttare, oltre al sole, anche il vento.Io invece immaginavo l’orto dove avremmo coltivato le verdure da mangiare e una struttura da adibire a bed&breakfast dove  
ospitare turisti e servire colazioni fatte in casa. In quel periodo mio marito lavorava a Roma come dipendente, io ero momentaneamente mamma a tempo pieno di due bimbi di 3 e 5 anni. Il progetto era quindi reso possibile dal fatto che, trovando un terreno non troppo lontano da Roma mio marito poteva tranquillamente raggiungere il suo posto di lavoro, mentre io non avevo vincoli da questo punto di vista.
Una volta passata l’estate a fantasticare, durante l’autunno abbiamo iniziato a muoverci per realizzare questo sogno.Cercavamo annunci di terreni agricoli in vendita, prendevamo appuntamento con i venditori e dedicavamo il sabato e la domenica a visitare i terreni. I week end erano diventati per noi delle gite in campagna: un paio di appuntamenti la mattina, pranzo in un agriturismo incontrato lungo la strada, un altro paio di appuntamenti il pomeriggio.
Molti dei terreni che abbiamo visto non erano adatti al nostro scopo: troppo piccoli, troppo frammentati, inedificabili, troppo in pendenza, troppo lontani da un qualunque centro abitato. Mio marito controllava le caratteristiche del terreno, l’esposizione, la pendenza, la presenza di eventuali pozzi o manufatti, mentre io controllavo che ci fossero scuole e farmacie nelle vicinanze oltre a un bel panorama.
Poi un bel giorno, lo abbiamo visto: c’era tutto quello che cercavamo, un grande uliveto pianeggiante, prati, un pezzetto di bosco, un pozzo, un’ottima esposizione a sud, il centro abitato con scuola, farmacia, negozi a tre minuti di macchina. Il prezzo rientrava anche nel nostro budget quindi era proprio il terreno perfetto. Amici e parenti nel frattempo ci incoraggiavano molto nella nostra ricerca con frasi del tipo “Ma voi siete matti”, “dove vi andate a cacciare”, “volete andare a vivere fuori dal mondo”...
Ma noi non ci siamo lasciati intimidire ed è così che oggi posso raccontarvi la nostra storia seduta nel giardino che si affaccia sull’uliveto a due passi dal bosco...

Le obiezioni 
Come dicevo, amici e parenti ci hanno preso per matti quando abbiamo dato il via alla nostra ricerca. Le principali obiezioni che ci venivano fatte erano:
  • "Andate a vivere fuori dal mondo!"
La gente associa la vita in campagna con una vita da eremiti. Nulla di più falso! Vivere in un paese di campagna significa proprio il contrario. Ho vissuto anni in un condominio senza sapere il nome delle persone che abitavano sopra di me nel palazzo, ma dopo qualche settimana in campagna avevo già conosciuto diverse famiglie che erano venute a darci il benvenuto. È proprio in città che, nonostante il gran numero di persone, si rischia di vivere in mezzo a estranei. In un paese invece c'è molto più contatto, più vita sociale. 
  • "Impiegherete un sacco di tempo per arrivare in città!"
Anche questo è un mito da sfatare. Noi vivevamo in una cittadina di provincia e per andare a Roma impiegavamo un tempo variabile dai tre quarti d'ora alle due ore per compiere un tragitto che a strade vuote si percorre in mezz'ora. In città poi a causa del traffico si può impiegare un sacco di tempo per arrivare a destinazione. Da dove viviamo noi, invece, grazie alle strade ad alto scorrimento arriviamo a Roma in modo rapidissimo. Paradossalmente ora che viviamo più lontano da Roma, impieghiamo meno tempo per arrivarci!
  • "Non ci vedremo più!"
Chi vi ama il tempo per vedervi lo trova, quindi il fatto di andare a vivere più lontano dai vostri amici non ve li farà affatto perdere.
  • "Non sapete nulla di vita contadina, la terra è bassa, non sapete gestirla"
Ecco, finalmente una critica sensata. Siamo piuttosto ignoranti in fatto di agricoltura, ma impariamo in fretta. In paese poi abbiamo avuto la fortuna di conoscere persone gentili e generose che ci hanno insegnato volentieri quando chiedevamo informazioni.
Cosa dire? Sono sicura che il racconto di Francesca sarà interessante per tutti: molti di noi hanno questo sogno da sempre e non hanno idea di come metterlo in pratica, o hanno paura di non riuscire nell'impresa... ecco, magari leggendo questa storia troveranno il coraggio di fare il primo passo e il resto verrà da sé. 
In ogni caso, sapere che SI PUÒ FARE, sarà un messaggio positivo per ognuno di noi!

5 commenti:

  1. Che bella esperienza! Complimenti davvero per la coerenza e la determinazione!
    PS: bello anche questo blog che non conoscevo!

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    1. Mille grazie Daria! È un sogno che passo passo arriverà da qualche parte... :)

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  2. Ecco son passata a trovarti. Niente succede per caso. Passo da te e trovo il racconto di persone che hanno realizzato il mio sogno. Quello di lasciare tutto e ricominciare daccapo in un altro posto. In realtà io vorrei tornare proprio nella mia amata Puglia per vendere quello che ho e ricostruire in una campagna sempre dalle mie parti. Ma mi sembra così difficile.
    Quindi leggere invece che tutto è possibile quando e dove si vuole mi conforta.
    Ho passeggiato un pò fra i primo post. Davvero bello quello che proponi. Grazie.
    un abbraccio

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    1. Mille grazie a te Anna, che bello averti qui!
      Io sto aspettando solo il momento in cui ti deciderai a farlo, quel passo, potrei perdermi una vacanza in un posto che sa di Casa come sai far Casa tu? <3
      In Puglia c'è anche un pezzo del mio cuore, nascosto dentro a un trullo prezioso, lo sai... chissà che prima o poi... ;)

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  3. Provo una profonda ammirazione, per voi e per il coraggio che avete avuto! Credo che andare a vivere in campagna sia il sogno proibito di molti, la differenza è che solo pochi hanno la convinzione e la costanza per realizzarlo... In bocca al lupo, di cuore!

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